venerdì 17 agosto 2012

3 tappa: Salas - Tineo

nonostante una notte quasi insonne all'insegna dei rumori ben intuibili della coppia di compagni di stanza rinominata nel corso della mattinata Russo&Asma, la partenza è alle 07.30.
Il primo tratto è una lunga salita dolce nel bosco che si lascia ai piedi della valle il Rio Nonaya e segue il tracciato di un'antica strada romana.
Al termine della salita, traversiamo una statale e ne restiamo ai bordi passando sotto i giganteschi viadotti dell'autostrada che sventrano, ma quasi sembrano sostenere tutta la valle.
Ripresa la salita nel bosco, sbuchiamo presto alla sommità della montagna dove il sole appare all'orizzonte tra le immobili pale eoliche, i -molinos- ci spiega Fernando, un signore gentile che incontriamo spesso, che ieri ci aveva alzato i pugni al cielo arrivate alla tappa e che oggi cammina un po' con noi. Ci spiega che quando incontreremo il cammino francese, fuggirà dalla confusione e tornerà a casa. Per spiegarci da dove viene, accenna a una canzone che non conosciamo e che invece riconosce con soddisfazione un anziano lungo la strada di Porciles.
Scendiamo verso l'albergue di Bodenaya, timbriamo la credenziale e
la combriccola di Paci (che si ostina a salutarci in italiano "bonnnassserrra") ci offre del cioccolato spagnolo.
Entriamo a la Espina, che dovrebbe essere un importante crocevia galiziano e dove, peró, le strade sono totalmente deserte.
Incontriamo la bianca e bassa chiesa di San Vicente e proseguiamo.
Risaliamo su un sentiero cosparso di cocci e mattonelle, fino al paesino della Pereda, dove troviamo una cappellina di mattoni spogli e ortensie blu un po' secche, il sentiero prosegue nel bosco incontrando diverse fonti, l'ultima delle quali, con una piccola teca che ospita una statuina di San Giacomo e un distributore di merendine.
Finalmente arrivate a Pedregal, il borgo si presenta ancora più deserto del precedente, seduto su un guard rail, un anziano con il cappello di paglia, parla con la combriccola di Paci.
Risaliamo ancora un asfaltato "le salite sono finite" avverte con un clamoroso falso la guida, riprendiamo invece nel bosco ombroso che si incassa sotto i campi e resta al fresco per un tempo inquantificabile, le parole ci portano fuori strada distraendoci, un'anziana ci riporta sulla strada giusta con ampi gesti.
Seguono un paio di km ancora nel bosco con un po' di sconforto perché non è intuibile né la direzione del sentiero, né localizzare Tineo, che ormai dovrebbe essere alle porte, fidandoci del giallo delle frecce (ne abbiamo anche due in formato spilla che ci ha regalato la signora da cui abbiamo mangiato ieri sera, prima di rimpinzarci con le portate del menù del pellegrino) sbuchiamo al campo sportivo di Tineo.
Risaliamo la collina e troviamo il paese ai nostri piedi, anticipato solo da qualche banchetto e giostrina della festa di Rocco.
L'ultima discesa è assolata e ci conduce all'albergue dove rincontriamo alcune vecchie conoscenze: sono le 12.50.
Il signore distinto con la maglia rossa, la combriccola di Paci, Fernando, la coppia di francesi biondi che parte in notturna, la signora franco italiana "sembra Carla Fracci" che viaggia con la treccia, due zaini che svuota e riempe ossessivocompulsivamente e un marsupio che contiene un necessaire da uncinetto e non si capisce se abbia la tendinite, Russo&Asma, un signore che fuma una sigaretta a ogni conchiglia del cammino e un gruppo di ragazzi a passo svelto e la maglia verde con scritto "cammino de Santiago 2012"..
Durante il pomeriggio, l'albergue si popola, bucato, riposino, timbro sulla credencial mentre l'hospitalero parla male degli italiani.
Giro per il paese, arroccato su più livelli e popolato da una chiassosa festa, arrampicandoci per la calle Mayor, arriviamo all'antica chiesa di San Pedro che comprendeva l'antico hospital.

(nelle foto, anche l'occorrente della proprietaria della più antica sidreria delle Asturie che mesce dalla bottiglia tenendo i bicchieri sospesi quasi a terra con un bastone)

1 commento:

  1. Io sono a Castiglione della Pescaia, a letto, che guardo Twin Peaks. Se non fosse per Castiglione della Pescaia, il letto e Twin Peaks, sarebbe come essere con voi. Ho trovato il blog, care piedonazze dei boschi selvaggi, e vi seguirò ogni giorno. No, dico, sono un personaggio pubblico, c'è gente che ucciderebbe per avermi come follower.
    Gnome è con voi, siete grandi, so che ce la farete!
    E chi ha ucciso Laura Palmer - invece - non lo so proprio.

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